Istituto Xavier per un’Istruzione Superiore, Salem Center, North Salem, Contea di Westchester, NY
Non sa quale sia il suo vero nome. Quello scritto nei suoi documenti ufficiali, come il passaporto, è James Logan, ma è solo un nome di comodo affibbiatogli dalle Autorità canadesi perché, come disse quel bastardo del Maggiore Chasen, un nome doveva pur averlo ed il solo che ricordasse, Logan, appunto, non era sufficiente. Ne ha avuti altri in passato, ne è certo, ma Logan è sempre stato una costante, a volte come nome proprio, altre come cognome, quindi, anche se non fosse quello vero, deve comunque avere un significato speciale per lui. Certi giorni vorrebbe conoscere tutti i segreti del suo oscuro passato, altri non gliene importa niente, altri ancora ha paura di scoprirli.
Oggi, mentre guarda la ragazzina silenziosa seduta al suo fianco nell’auto che sta varcando i cancelli dell’istituto, è certo che questo è uno di quei giorni.
L’uomo chiamato Wolverine sa che il passato è venuto a presentargli i conti.
# 40
BERSAGLIO
X
Di Carlo Monni
(sostegno morale di Mickey)
Howard A. Stark
Memorial Hospital, New York City 72 ore prima
Solo pochi minuti fa nel corridoio dell’ala di quest’ospedale destinata al ricovero di pazienti superumani c’è stata una battaglia tra una squadra di X-Men ed una donna quasi invincibile di origine giapponese che ha detto di chiamarsi Kimura. Il suo bersaglio era una ragazzina dell’età apparente di 14 anni trovata dalla Polizia durante un’irruzione in un bordello clandestino della Grande Mela.
Per quanto possa essere triste e tragico, non c’era nulla di insolito e particolare nel trovare una ragazzina di quell’età in un posto simile, cose del genere, purtroppo, accadono più spesso di quanto si vorrebbe credere. Il fatto è che lei aveva appena ucciso un cliente violento usando due artigli spuntatile da ciascuna, mano, due artigli d’osso ricoperti d’adamantio esattamente come quelli del mutante noto come Wolverine.
Caduta in stato catatonico, la ragazza era stata ricoverata in ospedale e posta sotto sorveglianza dalla Polizia cittadina e dai federali.
A questo punto era arrivata Kimura e solo l’intervento degli X-Men aveva evitato una strage e che la misteriosa giapponese se ne andasse rapendo la ragazzina che il tenutario del bordello aveva detto chiamarsi Laura e che Kimura aveva, invece, chiamato X-23.
Ora Kimura giace priva di coscienza dopo che Gambit le ha infilato in bocca una “pillola” energizzata dai suoi poteri che è poi esplosa all’interno della donna. Qualcuno degli X-Men si è preoccupato che quel trattamento potesse averla uccisa, altri, come Gambit stesso o Wolverine, lo avrebbero preferito, un problema di meno per il futuro.[1]
Un team del F.B.S.A. infila Kimura in uno speciale contenitore e la porta via.
-In un luogo idoneo a neutralizzare la sua minaccia.- precisa l’Agente speciale del F.B.S.A. Angela Del Toro.
-E dove sarebbe?- chiede Havok
-Spiacente ma è un’informazione riservata. Accontentatevi di sapere che non potrà nuocere a nessuno.-
-Sbagliate.- replica la ragazzina che Kimura ha chiamato X-23 -Lei tornerà, lo fa sempre.-
-E tu come fai a saperlo?- ribatte il Tenente Charlotte Jones, comandante di Codice Blu, l’unità SWAT del Dipartimento di Polizia di New York specializzata in superumani -E innanzitutto: chi sei e da dove vieni? Wolverine ti ha appena fatto le stesse domande e tu non hai ancora risposto.-
La ragazza rimane muta e Charlotte insiste.
Ti conviene dircelo se sai qual è il tuo bene.
-Vacci piano, Charlotte, è solo poco più che una bambina.- interviene Arcangelo.
-Una bambina che ha ucciso un uomo usando artigli fatti di metallo indistruttibile, una bambina per avere la quale la versione femminile di Terminator ha ucciso tre uomini, tra cui un poliziotto, e ferito gravemente altri. Credo di avere tutti i motivi per pretendere di sapere perché.-
-Nel frattempo la prenderemo in custodia noi del F.B.S.A.- aggiunge Angela Del Toro -Una superumana di origine sconosciuta è sicuramente affar nostro.-
-Cosa?- esclama Charlotte sorpresa -Non potete, il caso è nostro.-
-Non l’avrà nessuno di voi.- si intromette con voce dura Wolverine -Verrà con gli X-Men, con noi sarà al sicuro.-
-Mi dispiace, ma non è possibile.- replica la del Toro -Si tratta di una minorenne superumana sola ed apparentemente senza parenti. Deve occuparsene il Sistema.-
Logan fa una risata sarcastica e replica:
-Il Sistema? So come funziona il vostro “Sistema”. Niente da fare, cocca.-
-Wolverine, non puoi metterti contro la Polizia ed i federali.-
-No? Vuoi scommettere Jones?-
Con il caratteristico “Snikt” Wolverine estrae gli artigli e si mette tra le poliziotte e la ragazza.
Segue un attimo di silenzio poi Gambit dice:
-Chi dice che è solo?-
Con un sospiro l’Uomo Ghiaccio si affianca a Wolverine dicendo:
-Magari me ne pentirò domani, ma sto con lui.-
-Ma siete impazziti?- esclama Charlotte.
-Basta chiacchiere.- afferma, risoluta, la Del Toro -Dateci la ragazzina con le buone, oppure…-
-Manteniamo la calma.- interviene Arcangelo -Fatemi fare un paio di telefonate e risolveremo la cosa pacificamente, ok?-
Prende il suo cellulare e forma un numero.
-Emerson? Sono Warren. Mi dispiace averti svegliato ma mi serve il tuo aiuto alla svelta.-
Un po’ di rapide spiegazioni, poi Arcangelo fa un’altra telefonata.
-Ciao, Hank, scusa per l’ora ma ho bisogno delle tue mirabolanti capacità.-
Da qualche parte.
La donna guarda lo schermo del suo laptop. Se il suo interlocutore potesse vedere il suo volto, schermato da un sofisticato sistema di protezione, noterebbe indubbiamente l’espressione corrucciata sul suo volto. A questa donna non piace che le cose non vadano per quello che considera il verso giusto.
-L’informazione è sicura?-
<<Sì, signora.>> risponde l’uomo dall’altra parte <<Kimura è stata catturata ed è in viaggio per un luogo di detenzione segreto.>>
-Non avrei mai pensato che Kimura avrebbe incontrato qualcuno in grado di sconfiggerla.- commenta la donna -Gli X-Men sono sempre stati dei bastardi fortunati, avrei dovuto saperlo e non sottovalutarli. Che ne è di X-23?-
<<Se ne stanno disputando la custodia le autorità cittadine, quelle federali e gli X-Men stessi. Al momento la situazione è in stallo.>>
-Uhm. È inevitabile che scoprano qualcosa delle sue origini e lei potrebbe guidarli alla Struttura. Bisogna eliminare tutte le tracce. Potremmo sviare l’F.B.S.A. o le altre agenzie, ma conosco Wolverine: è un vero mastino e non molla mai la preda.-
<<Provvedo immediatamente.>>
-Me lo auguro... per lei.-
La conversazione si chiude e la donna misteriosa rimane a riflettere. Il suo istinto le dice che si avvicinano giorni bui ed il suo istinto si sbaglia raramente.
Sede del F.B.S.A. di New York. Il mattino dopo.
La ragazza siede in una delle stanze degli interrogatori. La sua presenza qui è un compromesso tra la Polizia, l’F.B.S.A. e i medici dell’Ospedale che non volevano dimetterla. Essendo una minore e non essendoci genitori o altri parenti conosciuti sono stati allertati anche i Servizi Sociali. Insomma la stanza è piena di gente e buon ultimo è arrivato il legale delle Worthington Industries e della Fondazione Xavier Emerson Bale in persona. L’anziano e corpulento avvocato non è solo un esperto di diritto finanziario, si è fatto le ossa nei processi penali e più di un Pubblico Ministero ha dovuto pentirsi di averlo sottovalutato.
Bill Hollister della Procura degli Stati Uniti ha smesso da un pezzo di farsi incantare dalla bonomia di Bale ma Maxine Lavender della Procura Distrettuale non lo conosce così bene.
-Come sarebbe a dire che non possiamo interrogarla?- sbotta -Lei non può…-
-Certo che posso.- ribatte con fermezza Bale -Conosce le regole: non si può interrogare un minore senza la presenza di genitore o di un tutore. In loro assenza non vi permetterò di chiederle nemmeno come si chiama.-
-Potrebbero volerci giorni o addirittura settimane per trovarne uno.-
-Potrei essere d’aiuto per abbreviare la ricerca.-
A parlare è stato un uomo dall’aspetto animalesco coperto da una fitta peluria blu che indossa un costume giallo che lascia scoperte braccia e gambe.
-Lei è la Bestia .- esclama Maxine.
-Corretto anche se in queste circostanze preferirei essere chiamato Dottor McCoy, dopotutto sono qui in veste di esperto di genetica.- ribatte il mutante ferino -Per la cronaca, ho eseguito a tempo di record l’esame del DNA che mi avete fornito e la comparazione con i database con cui sono collegato.-
-Non lasciarci sulle spine, Hank.- interviene Arcangelo -Cos’hai scoperto?-
-Prima una domanda per il nostro artigliato amico canadese: ti dice niente il nome Sarah Kinney?-
Wolverine scuote il capo e risponde:
-Nulla di nulla, non ricordo di averlo mai sentito. Chi è?-
-La donna che ha fornito il 50% del corredo genetico della ragazza che chiamate X-23, anche se a me piace di più Laura. Il restante 50% viene da qualcuno che ben conosciamo: tu, Logan.-
L’espressione di Wolverine è quella di chi ha appena ricevuto un pugno nello stomaco. I suoi amici e compagni di squadra ricordano poche volte in cui l’hanno visto così.
-Non può essere.- dice infine.
-Ho controllato e ricontrollato più volte.- ribatte Hank McCoy -Non ho alcun dubbio: quella ragazza è tua figlia biologica. Sei sempre sicuro di non conoscere Sarah Kinney?-
-Io… - Wolverine sbatte il pugno contro un muro in preda alla frustrazione -Non lo so, maledizione non lo so. I miei ricordi sono incasinati e quindici anni fa era ancora peggio. Potrei… potrei aver fatto di tutto.-
-So come ti senti, Logan.- gli si rivolge Warren Worthington -Quando ho saputo dell’esistenza di mia figlia Grace non riuscivo a crederci.-[2]
-Non credo che tu possa capire davvero, Worthington,- ribatte l’altro -Ma non è il momento di parlarne adesso. No, adesso ho delle domande che vogliono una risposta: hai trovato questa Kinney, McCoy? Chi è?-
-Sarah Kinney era una scienziata una genetista per la precisione. Appena laureata, 15 anni fa fu assunta dal Dipartimento dell’Agricoltura e partecipò ad una ricerca sui cibi transgenici alle dipendenze di un certo Professor Abraham Cornelius.-
A quel nome Wolverine si irrigidisce.
-Arma X.- borbotta -Sapevo che c’erano di mezzo loro. Quel progetto del Dipartimento dell’Agricoltura era la facciata di Arma X. Ora si spiegano molte cose.-
-È proprio perché è stata
un’impiegata federale che il suo DNA era nei database. Un anno dopo la sua
assunzione si è presa un congedo per maternità e non è più tornata più al lavoro. In pratica scompare sino a sei mesi
fa.-
-Che è successo sei mesi fa?-
Henry McCoy non risponde subito.
-È morta.- dice poi.
Wolverine tace mordendosi le labbra, alla fine replica:
-Allora non mi resta che una cosa da fare.-
Ovvero?- chiede Havok.
-Assumermi le mie responsabilità.-
Tribunale della Famiglia di New York.
Il Giudice Spencer Watson è uno dei giudizi anziani del Tribunale della Famiglia della Città di New York ormai prossimo alla pensione e lo si può capire se detesta essere svegliato la mattina presto da una richiesta di udienza immediata ma non è stato capace di dire di no e sta cominciando a pentirsene perché questo è il tipico caso che attira i media come mosche sul miele visto che coinvolge quei vigilanti in costume comunemente chiamati supereroi. Gente che spesso è a caccia di gloria a buon mercato mentre magari la gente comune fatica a trovare un lavoro decente come quel bravo ragazzo che ha sposato sua nipote.
Watson lascia perdere quei pensieri e si concentra sul caso.
-Dunque, vedo dal ruolo che abbiamo un caso di custodia di minore abbandonato.- esordisce rivolto alle parti davanti a sé.
Al banco della Difesa quella vecchia volpe di Emerson Bale con al fianco un tizio di bassa statura dalla capigliatura strana che indossa un completo marrone in pelle, camicia bianca e cravattino in stile western. Capelli e altezza a parte sembra Clint Eastwood nel film “L’uomo dalla cravatta di cuoio” Non è difficile notare l’impazienza sul suo volto. A Watson fa venire in mente un animale da preda pronto a scattare alla minima provocazione. La ragazza al suo fianco, d’alto canto, ha qualcosa di indefinibile. All’apparenza potrebbe avere 13/14 anni ma ha già l’aria di chi ha visto anche troppo. Chissà che esperienze ha avuto. Il vestito che indossa è semplice, niente fronzoli, ma è evidente il suo disagio. Tiene la testa bassa e tace, non si è nemmeno alzata al suo ingresso.
Watson si schiarisce la voce e continua:
-Vedo anche che la minore in questione era stata originariamente indicata come Jane Doe[3] ma poi è stata riclassificata come Laura Kinney.-
-Siamo riusciti ad identificarla grazie al nostro consulente il dottor Henry McCoy, Vostro onore.- interviene Emerson Bale -L’identificazione è sicura.-
-Avvocato Bale, questa Corte è lieta di vederla di nuovo in quest’aula. Apprezziamo tutti molto che sia uscito dal suo ufficio per scendere di nuovo nell’arena.-
-Vostro Onore sa che anche se lascio volentieri l’onore del palcoscenico ai miei collaboratori più giovani, sono ancora un animale da aula di giustizia… come lei.-
-I vecchi leoni sanno ancora mordere, vero? Ma passiamo alle cose serie: il suo consulente ha un curriculum davvero impressionante: ha poco più di trent’anni ed ha già due dottorati, altre quattro lauree, è un consulente di varie agenzie federali ed ha perfino contribuito a salvare il Mondo almeno una mezza dozzina di volte come membro di due diverse squadre di supereroi. Sembra davvero affidabile. La Procura Distrettuale ha qualcosa da contestare?-
-Nulla, Vostro Onore- replica Maxine Lavender -Le credenziali del Dottor McCoy sono impeccabili ed il mio ufficio accetta le conclusioni delle sue analisi.-
-Molto bene. Vedo, però, che è presente anche il Vice Procuratore degli Stati Uniti William Hollister. Lo Stato Federale ha qualche interesse in questa causa?-
L’avvocato afroamericano sorride amichevolmente aggiustandosi gli occhiali sul naso mentre risponde:
-Il mio ufficio sospetta che la minore di cui stiamo parlando sia stata portata a New York allo scopo di farla prostituire, il che, come lei ben sa, Vostro Onore, è un reato federale. Inoltre è senza alcun dubbio una superumana, presumibilmente mutante, e far passare un superumano da uno stato all’altro con scopi criminali è un altro reato federale. –
-Superumana?- borbotta il giudice –Già… vedo che avrebbe ucciso un uomo… squartandolo con artigli di metallo? La Procura intende procedere per questo?-
C’è un attimo di silenzio poi Maxine Lavender risponde:
-No, Vostro Onore. Il mio ufficio ritiene che si sia trattato di un evidente caso di legittima difesa. L’uomo in questione aveva cercato di forzarla ad un rapporto sessuale violento e lei ha reagito. Non intendiamo elevare accuse.-
-Uhm, bene. Risolta questa questione, passiamo al nocciolo di tutta la faccenda: la custodia. Che ne è dei genitori?-
-La madre è morta, Vostro Onore.- interviene Emerson Bale
-Morta? Mi auguro non sia stata squartata anche lei.-
-I rapporti parlano di un incidente e non menzionano la figlia.- ribatte Bale -Il suo unico parente vivente più prossimo, identificato come padre biologico dalle analisi del Dottor McCoy, è il qui presente Mister Logan.-
Wolverine, al fianco di Bale, fa un lieve cenno del capo. -Mister Logan…- borbotta Watson -… anche il suo curriculum è impressionante ma non nello stesso senso del Dottor McCoy. La sua è stata, e lo è ancora a quel che so, una vita di violenza. Pensa davvero di essere qualificato per prendersi cura di un’adolescente?-
-Farò quel che devo fare.- è la secca risposta.
-Me lo auguro per lei e per la ragazza. Il suo passato di violenza non depone certo a suo favore.-
-Se permette, Vostro Onore…- interviene Hank McCoy alzandosi dalle file del pubblico -… l’Istituto Xavier accoglierà Miss Kinney tra i suoi studenti e sarà seguita costantemente dal nostro personale che è altamente qualificato a trattare coi giovani mutanti.-
-Se non sbaglio, il vostro istituto di recente è stato raso al suolo da uno dei vostri giovani mutanti che era impazzito.-[4]
Un sospiro esce dalle labbra della Bestia.
-Se posso parlare, Vostro Onore…- si fa avanti una giovane donna elegante e con lunghi capelli rossi fermandosi a pochi passi dallo scranno del giudice -… sono la Dottoressa Jean Grey, Direttore Esecutivo della Fondazione Xavier, che amministra l’Istituto omonimo. Le strutture della Fondazione, comprese quelle scolastiche, hanno offerto aiuto e rifugio a molti giovani mutanti che le ordinarie strutture statali non sono idonei a trattare. Noi sapremo prenderci cura di Laura assieme a Mr. Logan.-
-A questo punto, vorrei sentire la diretta interessata.-
Watson si rivolge alla finora silenziosa ragazzina seduta tra Emerson Bale e Logan:
-Che mi dici, Laura? A te sta bene andare all’Istituto Xavier sotto la tutela di Mr. Logan?-
La ragazza alza la testa. Sul suo volto un’espressione indecifrabile, la sua voce non ha particolari inflessioni quando risponde:
-Mi va bene, sì.-
-Ne sei sicura?-
-Perché non dovrei?-
Watson si porta le mani al mento e riflette per qualche istante poi dice:
-Bene. Avete tutti spiegato i vostri punti di vista. Ora mi ritiro per deliberare. Avrete la mia decisione entro breve.-
Si alza e si allontana facendo svolazzare la toga.
Da qualche parte nello Stato di New York.
L’uomo cerca di non farlo trasparire ma le persone davanti a lui lo rendono nervoso. Persone? Lui li chiamerebbe mostri. Non ad alta voce, ovviamente.
-Questo è tutto.- dice –Domande?-
-A rispondere per primo è un uomo massiccio e dalla voce profonda:
-Direi che è tutto chiaro: volete che vi portiamo la ragazzina con gli artigli e se gli X-Men ci sbarrano la strada, tocca a noi sbrigarcela.-
-Vi fanno paura gli X-Men, forse?-
-Io non ho paura di nessuno.- ribatte una donna agitando davanti a se mani con unghie che formano lunghi artigli.-
-Non è questione di paura, ma di prudenza.- ribatte l’uomo dal fisico imponente -Solo uno stupido attaccherebbe frontalmente gli X-Men sul loro terreno. Chi ci ha provato, ha sempre fallito miseramente.-
-Mi sta dicendo che intende rifiutare l’incarico?-
-Le sto dicendo che lo accetterò alle mie condizioni ed al doppio del compenso che mi ha offerto.-
-Il compenso non è un problema, ma di quali condizioni sta parlando?-
-Mi ascolti bene e gliele spiegherò.-
Dimora della famiglia Van Lunt Riverdale, North Bronx, New York.
Emily Van Lunt entra in casa canticchiando. Si è appena chiusa la porta alle spalle che una voce la fa sobbalzare:
-Ti sei divertita stanotte, sorellina?-
Emily si volta di scatto esclamando:
-Billy, mi hai spaventato. Che ci fai qui? Credevo fossi al lavoro.-
William Henry Van Lunt si avvicina alla sorella e le sfiora una guancia con la mano.
-E se ti dicessi che volevo essere sicuro che fosse tutto a posto? Quando ti trovi una nuova amichetta mi preoccupo sempre un po’, lo sai?-.
-Che gentile che sei: hai paura che m’imbatta in una cacciatrice di dote?-
-Non sarebbe la prima volta che ti capita.-
Emily scoppia a ridere e replica:
-Non credo proprio che Cordelia Frost miri al mio denaro: ne ha già più di quanto potrebbe spenderne in una vita.-
E quindi a cosa mira veramente? Si chiede cinicamente William.
Tribunale della Famiglia di New York.
Logan è decisamente teso mentre aspetta il verdetto. Nessuno dei suoi amici è al corrente di quanto ha scoperto di recente: che ha avuto un figlio da una donna giapponese più di sessant’anni fa e che questo figlio, che grazie al fattore di invecchiamento ritardato dimostra poco più di vent’anni, è uno spietato killer a contratto. In più ha anche saputo che pochi anni fa la killer ninja nota come Elektra era rimasta incinta durante un loro fugace incontro ed aveva avuto una figlia che aveva dato in adozione, una figlia che il suo vecchio nemico Matsu’o Tsurayaba ha rapito e ucciso per pura sete di vendetta.[5] E ora questa ragazza, Laura o X-23, come l’ha chiamata Kimura. Chissà che significa quella sigla? Ci penserà in un altro momento. Ora quello che gli interessa è non farsi sfuggire quest’ultima occasione di riscatto.
Poco lontano Scott Summers, il capo di una delle squadre attive di X-Men col nome di battaglia di Ciclope, è immerso nei suoi pensieri. Fa quel che può per far finta di niente, ma trovarsi nella stessa stanza con la sua ex moglie non è facile. Gli ricorda i suoi fallimenti come uomo decisamente non compensati dai successi come supereroe.
Non sorprendentemente è lei a venirgli vicino.
-Come va Scott?- gli chiede.
-Bene.- risponde lui con scarsa convinzione -Ho sentito di te e Warren.-[6]
-Avrei voluto dirtelo prima ma...-
-Non importa. Warren è un tipo a posto, vi auguro ogni felicità.-
-Io… grazie.-
-Sono cresciuto, Jean. Come si dice: sono più vecchio, più saggio…-
E molto meno felice, sta per aggiungere ma si trattiene, invece dice:
-Volevo portare Sara alla scuola questo weekend, se non hai obiezioni.-
-Come puoi pensare che ne abbia? Sei suo padre ed è giusto che stia anche con te. Sai che puoi vederla quando vuoi.-
Scott sta per aggiungere qualcosa quando si ode la voce stentorea dell’Ufficiale Giudiziario:
-Tutti in piedi: entra la Corte!-
Il giudice rientra e Logan trattiene il fiato mentre comincia a parlare:
-Ho riflettuto bene su quella che è la decisione giusta nell’interesse della minore Laura Kinney. Vista la sua… peculiare condizione… è evidente che affidarla ai servizi sociali non è un’opzione praticabile. D’altra parte il suo inserimento nell’Istituto Xavier sembra la soluzione più appropriata. La minore potrà interagire con altri adolescenti accanto ai quali potrà sentirsi normale e… Mister Logan...-
Wolverine si alza in piedi serrando le labbra. Watson continua:
-Ho deciso di darle fiducia affidandole la ragazza, almeno in via temporanea, ma se dovesse venir meno ai suoi doveri…-
-Non accadrà, Vostro Onore.- replica con convinzione Logan.
-Me lo auguro, per lei e per Laura. Sarete controllati regolarmente dai servizi sociali e tra sei mesi ci rivedremo in quest’aula per un riesame della situazione. Ora può portare con sé sua figlia.-
Logan non perde tempo e si volge verso Laura:
-Andiamo a casa, ragazza.-
Lei non parla, come suo solito e si alza per seguirlo.
Un luogo segreto negli Stati
Uniti
L’uomo di nome Magneto, affiancato da Emma Frost, nota anche come
Regina Bianca del Club Infernale, si ferma sul palco e guarda gli uomini e le
donne vestiti di costumi colorati in piedi davanti a lui.
-Amici miei, confratelli…- esordisce con voce stentorea -… negli ultimi
mesi avete accettato il mio invito a seguirmi, ad inseguire un sogno. Ora
l’attesa è finita, il sogno sta per diventare realtà. Siete pronti ad unirvi a
me nella riconquista di ciò che è nostro di diritto? Sarete al mio fianco?-
Un unico “Sì” scaturisce dalle gole del suo uditorio e Magneto sorride
soddisfatto.
Al suo fianco Emma sorride a sua volta.
Magnus sa davvero come incantarli, pensa, lo seguiranno ovunque, certi
che darà loro il riscatto che cercano da sempre ed anche lei comincia a
crederlo.
Il suo sguardo cade su Mystica, unitasi da
poco al piccolo esercito di Magneto.[7]
Anche lei è ansiosa di battersi anche se forse non per le stesse motivazioni
degli altri. Poco importa perché lo fa, finché si atterrà ai piani stabiliti,
ma ha la sensazione che dovrà tenerla d’occhio e non le serve la telepatia per
capirlo.
Sulla via per Westchester
Seduto accanto alla sua
ritrovata figlia e a Jean Grey sul sedile posteriore della Lincoln Town Car che
li sta portando all’Istituto, Logan riflette.
Da quando hanno lasciato il tribunale Laura non ha detto una parola, si
è semplicemente seduta al suo fianco, ma lui può sentire la sua tensione come
se fosse qualcosa di concreto, di palpabile. È come un animale ferito. Non sa
ancora se può fidarsi di lui, di tutti loro, ma vorrebbe tanto farlo e sta a
lui dimostrarle che può.
Si chiede cosa le hanno fatto per renderla così, da cosa scappa? Perché
è certo che sta scappando da qualcosa o qualcuno. Ci vorrà tempo ma lo
scoprirà, lo giura.
Improvvisamente si ode un rumore sordo sul tettuccio dell’auto. Prima
che qualcuno degli occupanti possa fare una mossa, il tettuccio è squarciato
da… artigli?
-Da quanto tempo, Logan-san.- dice una voce di donna, una voce che
Wolverine ben conosce.
-Lady Deathstrike?- esclama.
La cyborg giapponese balza all’interno dell’auto e spinge Wolverine
contro uno degli sportelli infilzandolo al tempo stesso con i suoi artigli.
Lo sportello cede sotto la spinta ed il mutante canadese rotola in
mezzo alla strada. Un’auto lo vede e tenta di frenare senza riuscirci investendolo.
A bordo della limousine Lady Deathstrike punta uno dei suoi artigli
contro Jean.
-Non muoverti se vuoi vivere.- la avverte -Tu non hai un fattore
rigenerante come Wolverine.-
-Pensi di spaventarmi?- ribatte la rossa senza perdere la calma -Sono stata
minacciata da gente più pericolosa di te.-
Henry McCoy, seduto vicino a Scott Summers che sta guidando si gira e
dice:
-Hai commesso un errore, Deathstrike. Sei sola.-
Yuriko Oyama sorride e replica:
-Sola? Ne siete davvero sicuri?-
Una figura massiccia balza davanti all’auto ed un braccio di metallo
sfonda il vetro del cruscotto mancando Ciclope per un pelo.
Genosha, sede del Governatorato Generale.
Alda Huxley, Governatore Generale di Genosha su mandato delle Nazioni Unite, chiude il collegamento via computer giusto un attimo prima che un uomo sia ammesso nel suo ufficio.
-Spero che ci sia un buon motivo per aver interrotto la mia conversazione.- dice, fredda.
Il Commissario per i Servizi d’Informazione si limita a replicare:
-Ho appena ricevuto una comunicazione importante dal nostro agente infiltrato: Magneto si prepara a sferrare un attacco contro di noi.-
Il volto di Alda Huxley si illumina mentre un sorriso di soddisfazione si forma sulle sue labbra.
-Finalmente!- esclama -Aspettavo da un anno questo momento. Che ci attacchi pure, io sono pronta.-
-Mi scusi, signora, ma ormai sappiamo da tempo dov’è il rifugio di Magneto. Sarebbe facile inviare una squadra per distruggerlo o, se non vuole rischiare un incidente internazionale, passare l’informazione allo S.H.I.E.L.D. o al Governo Americano perché ci pensino loro.-
-Niente affatto. Primo perché Magneto potrebbe sopravvivere ed avremmo al massimo ottenuto una dilazione. Secondo perché se ci attacca, il Mondo lo vedrà come io voglio che lo veda: un tiranno che cerca di riprendersi il potere perduto. Lui sarà l’aggressore e noi quelli che si difendono. Nessuno deve nemmeno sospettare che noi sappiamo. Quando arriverà qui, avrà la peggiore sorpresa della sua vita ed io vorrò essere presente per godermela.-
Sulla via per Westchester
Logan rotola sull’asfalto. Un uomo comune sarebbe morto a seguito dell’impatto ma il suo fattore di guarigione sta già lavorando a rimarginare le ferite anche se lui sente dolore dappertutto.
L’auto che l’ha investito frena e l’autista scende e corre verso di lui.
-Mio Dio!- urla -Non volevo io…-
-Via di qui!- gli grida Logan -Sali in macchina e scappa alla svelta.-
-Ma…-
Logan si rimette in piedi e sguaina gli artigli.
-Ho detto: scappa!-
L’uomo non se lo fa ripetere un’altra volta.
Gli abiti di Wolverine sono stracciati in più punti facendo vedere il costume al di sotto. Lui se ne libera alla svelta e si dirige verso l’auto dei suoi amici. Qualcosa l’ha colpita ma lui non ha visto cosa o chi. Scott ha perso il controllo e si è schiantato contro un albero. Se i suoi amici, e soprattutto la ragazzina, sono morti Lady Deathstrike non ne uscirà intera, lo giura.
-Jean… Laura!- chiama con un’insolita nota di apprensione nella voce.
Si avvicina all’auto buttando all’aria ogni prudenza, per questo solo all’ultimo istante coglie un odore vagamente familiare.
-Sorpresa bello!-
Artigli affondano nella sua schiena. L’impatto lo sbatte a terra. Il dolore è sopportabile ma la testa gli gira. Perché? Droga in quegli artigli? Come… no, non è possibile.
-Non ti aspettavi di rivedermi, vero?- continua la stessa voce maschile.
Logan alza gli occhi e come in una nebbia riconosce la forma massiccia del suo aggressore.
-Cyber?- esclama -Tu sei morto! Di te non rimaneva che lo scheletro.-[8]
-Che vuoi che ti dica? Ora sto meglio.-
-Nessuno di voi resta morto. Cosa devo fare per uccidervi una volta per tutte?-
-Più di quanto sei in grado di fare adesso, questo è certo.-
Wolverine cerca di rialzarsi ma Cyber gli sferra un calcio sbattendolo a terra.
Il suo fattore rigenerante sta già facendo il suo lavoro nel controbattere la tossina di Cyber ma ci vorrà tempo, lo ricorda bene, tempo che non ha. La consapevolezza lo colpisce come una frustata: Cyber e Deathstrike sono qui per la ragazza, per sua figlia. Non permetterà loro di prenderla, mai!
I due cyborg si avvicinano circospetti all’auto. Un attimo dopo dal posto del guidatore esce un raggio color rosso rubino. Cyber è spazzato via, Lady Deathstrike salta lontano evitandolo, ma si ritrova sollevata in aria e spinta contro un albero.
Jean Grey esce dall’auto e nelle menti dei presenti echeggia la sua voce:
“Non avete ancora capito che non è salutare attaccare gli X-Men?”
-Lo capiranno adesso nel modo più duro.- le fa eco Ciclope scendendo dal posto di guida. Sulla sua fronte un taglio da cui cola un rivolo di sangue, sul volto un’espressione determinata.
-Diglielo, intemerato leader.- aggiunge la Bestia sbarazzandosi degli abiti civili che indossava finora.
Cyber si appena rialzato e li guarda con aria sprezzante.
-Non mi fai paura McCoy. Non siete alla nostra altezza. Consegnateci la ragazza e la faremo finita.-
-Conosci già la risposta.- è la secca replica.
La misteriosa ragazza che è stata chiamata Laura Kinney ed a cui qualcuno ha appiccicato l’oscura sigla X-23 ha perso i sensi nell’impatto ma ora riapre gli occhi proprio mentre la donna dai capelli rossi scende dall’auto danneggiata. Un attimo dopo ne sente la voce direttamente nella sua mente. Questi X-Men di cui parla sono gente speciale come lei e non hanno paura di quelli che li hanno aggrediti. Deve aiutarli. Quello che dice di essere suo padre è in ginocchio che tenta di rialzarsi. Non ha mai avuto un padre ed ora non ha più nemmeno una madre. Vorrebbe dimenticare ma non può, non può.
Sente una rabbia feroce montarle dentro e non le resiste. Da ciascuno dei suoi polsi escono due artigli di metallo.
Balza fuori dall’auto.
Wolverine lotta contro l’allucinogeno iniettatogli da Cyber. Il suo fattore di guarigione l’ha ormai neutralizzato quasi del tutto ma le sue percezioni sono ancora confuse. Tutto gli appare distorto e le prospettive sembrano uscite da un quadro surrealista. Vede X-23. Ragazza tosta, pensa, potrebbe davvero essere sua figlia anche se non capisce come sia potuto accadere, ma c’è qualcosa o qualcuno alle sue spalle.
-Attenta!- grida o forse crede di farlo.
Scatta verso di lei.
Cyber sogghigna mentre si rialza dopo che la Bestia lo ha colpito a piedi uniti.
-Puoi avermi fatto cadere ma ogni tuo colpo è inutile contro la mia pelle di adamantio. A me, d’altro canto, basta colpirti una sola volta per sistemarti una volta per tutte.
-Sempre che io mi faccia colpire mio ottuso avversario.- ribatte Hank.
Alle sue spalle Lady Deathstrike è tornata all’attacco di Jean.
-Il tuo potere non è più quello di una volta, Grey-san.- le dice -Non basta a trattenermi.-
I suoi artigli si allungano verso Jean ma prima che possano raggiungerla sono colpiti dal raggio di forza di Ciclope.
-Hai dimenticato che gli X-Men sono una squadra?- dice Scott -Se attacchi uno di noi devi affrontarci tutti.-
Yuriko Oyama balza evitando un nuovo raggio e balza verso il leader degli X-Men. Lei e Scott rotolano a terra avvinghiati. Un colpo di artiglio fa cadere gli occhiali speciali di Ciclope.
-No!- urla lui chiudendo istintivamente gli occhi.,
Gli artigli di Lady Deathstrike calano sulla sua gola ma sono fermati a mezz’aria da una forza irresistibile.
Il mio potere sarà anche una frazione di quello che avevo un tempo, pensa Jean, ma è comunque più che sufficiente per darti una lezione.
Lady Deathstrike viene spinta di lato. Jean barcolla per lo sforzo mentre il suo ex marito cerca a tentoni i suoi occhiali.
Wolverine si rimette in piedi.
Laura Kinney si muove guardinga, i suoi sensi sono all’erta ma non basta perché qualcuno alle sue spalle la afferra improvvisamente per il collo.
-Inutile che ti dibatti bambina.- voce di donna con un marcato accento russo -Verrai con me.-
-No!- grida lei.
Scatta indietro mentre dai piedi nudi fuoriesce un artiglio che colpisce la sua avversaria costringendola a lasciare la presa.-
-Sei in gamba, bambina.- dice quest’ultima.
È chiaramente una superumana, forse cyborg come gli altri due. Ha appena rimodellato le sue mani in due grossi artigli.
-Non chiamarmi bambina!- esclama Laura balzandole addosso.
La donna fa un gesto e qualcosa di invisibile blocca il suo slancio. Ricade a terra annaspando.
-Nanotecnologia.- spiega la sua avversaria In questo momento milioni di microscopici robot stanno letteralmente consumando l’ossigeno intorno a te mentre tu sei intrappolata in una capsula di plastica semitrasparente. Vediamo quanto il tuo fattore di guarigione ti aiuta a sopravvivere senz’aria. E perché tu lo sappia, il mio nome è Gryphon.-
-Lo farò scrivere sulla tua lapide.-
Gli artigli di Wolverine affondano nel suo addome. Logan non aspetta nemmeno che cada e si volge verso Laura.
-Resisti piccola.- le dice.
Qualunque cosa la ricopra sembra resistente agli artigli di entrambi. A Logan viene in mente una sola idea.
-Summers… colpisci qui con i tuoi raggi ottici.-
-Sei sicuro?- ribatte Ciclope –E se…?-
-Colpisci e non discutere!-
Scott sospira e lascia andare il suo potere
C’è un rumore secco, poi l’aria stessa pare esplodere. Si ode un odore simile a gomma bruciata.
Scagliato indietro dall’onda d’urto Logan si rimette in piedi rapidamente. Si guarda intorno. Laura sta tossendo, ma è viva e starà bene.
È ora di chiudere i conti.
Cyber e la Bestia proseguono una sorta di balletto in cui il primo sferra un colpo ed il secondo lo evita.
-Mi basta colpirti una volta sola, McCoy, e sarai finito mentre tu non puoi farmi male.-
-Non ne ho bisogno, mio muscoloso avversario.- ribatte Hank –C’è qualcuno che può farlo al posto mio.-
Una sorta di urlo lamentoso lacera l’aria coprendo ogni altro rumore compreso quello di massicci passi metallici. Cyber si accorge della presenza di Colosso solo quando un pugno lo solleva da terra.
È arrivato il resto degli X-Men residente alla scuola. Se lo aspettava ma sperava di avere più tempo.
-Ritirata!- ordina mentre preme un pulsante.
Un lampo improvviso avvolge l’area accecando i presenti.-
Quando passa, Cyber, Lady Deathstrike e la donna che ha detto di chiamarsi Gryphon sono svaniti. Una perlustrazione di Banshee e Rogue non dà alcun frutto.
-Avevano una via di fuga pronta, forse teletrasporto.- commenta Hank.
-Mi chiedo come potessero davvero sperare di riuscire nel loro intento.- aggiunge Scott -Forse speravano nell’effetto sorpresa.-
-Volevano lei.- dice Logan indicando Laura -Il che ci riporta alla domanda iniziale ancora senza risposta: perché? Che valore hai per loro, ragazza?-
La ragazza che chiamano X-23 scuote la testa poi sospira e risponde:
-Ero… sono la loro migliore assassina.-
Da qualche parte.
La donna attiva il collegamento via computer e sul display appare la faccia del suo sottoposto.
-Dunque?- chiede sbrigativamente.
<<Il piano è riuscito alla perfezione.>> risponde
l’uomo <<Il nanotrasmettitore che è
stato inserito in X-23 ci permetterà di seguire ogni sua mossa in tempo reale.
Gli X-Men non sospettano nulla e credono che Cyber e la sua squadra volessero
solo rapire la ragazzina.>>
-Ottimo lavoro.- commenta la donna -E ora passiamo alla fase successiva.-
X-23 non ha ancora finito la sua utilità.
CONTINUA
NOTA
DELL’AUTORE
Cosa dire di questa storia che non
sia già spiegato nella storia stessa? Forse una breve panoramica sui personaggi
presenti.
1)
Charlotte Jones è un personaggio ben
noto ai fan degli X-Men. Creata da Louise Simonson & Terry Shoemaker su
X-Factor Vol. 1° #51 datato febbraio 1990. Era un semplice Agente di Pattuglia
quando conobbe gli X-Men ed ora è Tenente e leader di Codice Blu. Chi ha detto
che conoscere superumani porta solo iella? -_^
2)
Emerson Bale, il capo dello Studio
Legale Bale & Associati, è stato creato da Tony Isabella & Don Heck su
Champions Vol. 1° #5 datato aprile 1976.
3)
Spencer Watson, Beh… diciamo solo che
è apparso per la prima volta su Amazing Spider Man Annual Vol. 1° #21 del 1987 ad opera di Jim Shooter, David
Michelinie & Paul Ryan.
4)
Cyber è un vecchio nemico di Wolverine
creato da Peter David & Sam Kieth su Marvel Comics Presents Vol. 1° #85
datato settembre 1991.
5)
Gryphon, alias Ekaterina Grazynova, è
stata creata da John Francis Moore & Adam Pollina su X-Force Vol. 1° #67
datato giugno 1997.
Il mistero di X-23 si infittisce .
Da dove viene, chi la rivuole? Quali sono i suoi legami, se ce ne sono, con il
Progetto Arma X? Alcune risposte e nuove domande nel prossimo episodio
Carlo
[1] Vedi Gli Incredibili
X-Men #33 per maggiori particolari
[2] In Arcangelo MIT #1
[3] Il nome tradizionalmente
dato nei paesi anglosassoni alle donne di cui non si conosce l’identità. Il suo
omologo maschile è John Doe.
[4] Su Young
X-Men MIT #8.
[5] Eventi accaduti su
Marvel Knights #73/75.
[6] Warren e Jean sono
usciti allo scoperto come coppia su Gli Incredibili X-Men #33.
[7] Su Gli Incredibili X-Men
#30, vi avevamo o no consigliato di leggerlo? -_^
[8] Su Wolverine Vol. 1° #96
(In Italia su Wolverine, prima serie, #86).